Il premio Nobel per la fisica fu istituito nel 1901 e da allora premia gli studiosi e le studiose che hanno conseguito i risultati più importanti per l'innovazione in questo campo. Ecco alcuni dei vincitori di questo premio che sono rimasti nella storia per il loro contributo alla conoscenza successiva.
Marie Curie vinse il premio Nobel per la fisica nel 1903, insieme a suo marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, con i quali compì gli studi sulla radioattività che rappresentano il suo più grande contributo alla fisica. Purtroppo quegli stessi studi ne compromisero la salute a la portarono infine alla morte. All'epoca infatti non si sapeva che le radiazioni potessero danneggiare le cellule, con esiti letali.
Nel 1909 fu invece la volta di Guglielmo Marconi, che condivise il premio con Carl Ferdinand Braun. I loro studi su quello che allora si chiamava il “telegrafo senza fili”, che utilizzava le onde radio, furono determinanti nello sviluppo di tecnologie che oggi utilizziamo tutti i giorni, come la radio, la televisione e in generale tutti i dispositivi che utilizzano onde radio.
Nel 1918 il premio andrò a Max Karl Ernst Ludwig Plank, autore della teoria dei quanti, e nel 1921 ad Albert Einstein, che ideò la teoria della relatività. Le conseguenze delle scoperte dei due fisici, entrambi pilastri fondamentali della fisica attuale, andarono ben oltre quello che essi potevano immaginare all'epoca. Einstein ad esempio non fu capace di intuire il fatto che l'universo fosse in espansione e che tutto si fosse originato dal Big Bang, nonostante il fatto che queste scoperte siano derivate dalle sue teorie.
Nel 1962 il premio andò al geniale fisico sovietico Lev Davidovic Landau, che compì studi ad ampio raggio sulle proprietà della materia e del nucleo dell'atomo. Nel 1983 fu invece la volta di William Alfred Fowler, che dimostrò come gli elementi dell'universo si siano originati attraverso reazioni nucleari sviluppatesi subito dopo il Big Bang.
Nel 2013 invece il Nobel andrò al fisico britannico Peter Ware Higgs, da cui prese il nome il famoso bosone di Higgs, recentemente osservato attraverso gli esperimenti compiuti al CERN di Ginevra.